lunedì 28 giugno 2010

Mozione Congresso Provinciale IDV-CT : “VALORI E CONCRETEZZA PER LA PROVINCIA DI CATANIA”


Agli iscritti ad Italia dei Valori
della provincia di Catania

p.c.
Al Commissario Regionale IDV
Sen. Fabio Giambrone

Al Commissario provinciale IDV
On. Domenico Scilipoti

Al Garante per il Congresso Provinciale IDV
Ing. Enzo Rizzuto

Oggetto: Congresso Provinciale di Catania - presentazione Mozione Congressuale

In allegato alla presente si invia la Mozione "Valori e Concretezza per la provincia di Catania" che sarà presentata dal sottoscritto al Congresso Provinciale IDV fissato per il prossimo 27/06/2010 presso l'Hotel "Le Dune" di Viale Kennedy a Catania, con inizio alle ore 9,30 (o per una eventuale successiva data che dovesse essere fissata in accoglimento della richiesta di rinvio avanzata ai competenti organi del partito).
La suddetta mozione sarà accompagnata da una lista di diciotto candidati al Coordinamento Provinciale composta dai Rappresentanti delle principali realtà territoriali della provincia (quelli indicati dagli stessi Circoli territoriali, ove esistenti) e da quanti hanno dimostrato nel tempo capacità politiche e/o organizzative.
La mia proposta di candidatura a Coordinatore Provinciale vuole rappresentare un ulteriore momento di servizio nei confronti degli ideali e dei valori sui quali si fonda il soggetto politico voluto da Antonio Di Pietro e che -sin dalla- sua nascita ho contribuito, insieme ad altri, a sostenere in provincia di Catania. Dietro questa scelta non vi è nessuna ricerca di un futuro "posto al sole", al quale ho pubblicamente rinunciato, ma lo strenuo impegno per garantire l'agibilità politica di tutti.

CHIEDO A QUANTI CONDIVIDONO LA MOZIONE E CIO' CHE RAPPRESENTA DI SOTTOSCRIVERLA.

A tal fine Vi invito a partecipare alle riunioni che si terranno oggi, mercoledì 23/06/2010 e venerdì 25/06/2010 alle ore 19,30 presso la sede provinciale di IDV in Via Giacomo Leopardi n.119 Catania.

Nel corso delle stesse riunioni e nelle successive che si terranno tutti i venerdì sera, si procederà, come sempre, al coordinamento delle attività in corso e di quelle da organizzare ulteriormente per la raccolta delle firme sui 3Referendum.

Cordiali saluti
Michele Barbagallo

N.B.:
l'allegata Mozione sarà inviata a termini di Regolamento Congressuale al Garante per il Congresso Provinciale, Ing. Vincenzo Rizzuto.

--------------------------------------------------------------------------------------------------

CONGRESSO PROVINCIALE
Catania, 27 Giugno 2010

MOZIONE
“VALORI E CONCRETEZZA PER LA PROVINCIA DI CATANIA”
Mozione redatta con il contributo degli iscritti
---------------------------

Legalità, trasparenza e giustizia hanno da sempre caratterizzato il nostro partito, l’Italia dei Valori.
Un partito fondato per iniziativa di Antonio Di Pietro, nel quale ci riconosciamo quale indiscusso leader e Presidente.

L’Italia dei Valori, soggetto politico nato nel 1998 come movimento e successivamente trasformatosi in partito, sta raccogliendo sempre di più il consenso di quei cittadini che, riconoscendosi nei nostri valori costituenti e apprezzando il modo chiaro e deciso di fare opposizione al dilagante berlusconismo, danno sempre in maggior numero il proprio consenso alle liste del gabbiano. Essere pronti per il 2013 (e auspicabilmente anche prima) è diventato l’obiettivo del nostro partito. Un obiettivo sancito nel corso del Congresso Nazionale IDV tenutosi a Roma lo scorso mese di febbraio 2010 e fortemente voluto da Antonio Di Pietro con il sostegno dei dirigenti e degli eletti IDV. Si è trattato di un cambio di strategia politica di IDV, che ha ricevuto il consenso della stragrande maggioranza della base e che dovrà portarci quanto prima ad una nostra alternativa di governo.

Proprio l’alternativa di governo, un’alternativa che deve essere credibile, assieme all’iniziativa referendaria, con la raccolta delle firme partita il 1° maggio scorso per bloccare il Nucleare, difendere l’Acqua pubblica e fermare il Legittimo Impedimento, proprio queste sono le iniziative che rappresentano le priorità per il presente e per l’immediato futuro della nostra azione politica a livello nazionale e locale.

Ma a proposito di fare politica e di cosa si intende per fare politica non si può non sottoscrivere appieno il pensiero di Pippo Russo, eletto da pochi giorni a Coordinatore Provinciale di IDV Palermo. Egli afferma così nella sua relazione programmatica: “Fare politica non è la corsa solitaria di qualcuno, e non è esercizio di richieste. Fare politica è prima dare. Abbiamo visto, nella nostra esperienza, tanti esperti nel fiondarsi sul carro del vincitore, tanti. Oppure che, senza colpo ferire, senza avere prima dato, ti ritrovi già davanti a te. No. La politica non è solo chiedere e ricevere. La politica è dare, prima di tutto dare. Non è avere il posto sicuro in una lista o la sistemazione personale. Fare politica è fare squadra, fare politica è dare, prima di chiedere. Fare politica non è risolvere il mio problema, ma lavorare per risolvere i problemi della comunità e, quindi, anche quello mio personale. Fare politica è anche un’altra cosa, soprattutto un’altra cosa. E’ fatica. Fare politica non è fare passerelle. Lo sanno bene, per esempio, tutti quelli che generosamente hanno dato una mano nei gazebo per la raccolta delle firme. Fare politica, non è il comunicato stampa, l’apparizione in una trasmissione televisiva o il posto in prima fila in qualche evento di rilievo. Fare politica è raccogliere le firme per un referendum promosso dal partito, fare un sit in anche se sai che la città non c’è e tu sarai solo con i cosiddetti soliti quattro gatti, è andare dove ci sono famiglie senza una casa che soffrono, o degli anziani che vengono cacciati dal Comune da quello che prima era il loro centro di accoglienza. Fare politica è fare squadra, è dare, è fatica. E il partito, è uno strumento mai un fine. Dopo averci messo il cuore, tutto il resto viene da sè.”
Quello del neo eletto Coordinatore Provinciale di Palermo, Pippo Russo, è un sentire comune che ci accomuna nella militanza in Italia dei Valori e quanti non la pensano e, soprattutto, non agiscono conseguenzialmente, non dovrebbero avere nulla a che spartire con il nostro partito.

Premesso quanto sopra e sancito che:

1) Italia dei Valori della provincia di Catania deve affrancarsi dal lungo periodo di commissariamento e tornare ad operare, con autorevolezza, nell’autonomia riconosciuta dallo Statuto Nazionale e Regionale del partito, anche ricoprendo il ruolo strategico di punto di riferimento per IDV nella Sicilia Orientale.

2) il tesseramento a IDV deve rappresentare l'affermazione di una partecipazione sentita e convinta e non certamente vincolata a cortesie personali o peggio ancora e quindi non può essere tollerata alcuna corsa al tesseramento ma deve attuarsi una sana azione di coinvolgimento dei simpatizzanti del partito mediante la proposizione di modelli d’azione politica, virtuosi e concreti; in tal senso condividiamo appieno quanto affermato dal Capogruppo IDV alla Camera dei Deputati, l’On. Massimo Donadi: “L’Italia dei Valori dovrà essere il partito del nuovo Rinascimento della politica italiana, che concepisce la politica come servizio civile, come ricerca del bene del cittadino e non della poltrona per il dirigente politico di turno. Italia dei Valori dovrà essere il partito dei militanti e non dei tesserati. Per questo, il tesseramento dovrà basarsi su un principio imprenscindibile, ovvero il passare di un ragionevole lasso di tempo tra il momento in cui ci si iscrive e quello in cui ci si candida a incarichi pubblici o di partito. Solo così Idv potrà selezionare una classe dirigente coerente ed “appassionata” e non ridursi ad essere un autobus sul quale si sale per fare carriera. Italia dei Valori dovrà continuare ad essere il partito delle regole, che significa una cosa sola. Chi sbaglia paga ed è fuori un secondo dopo, a tutti i livelli, qualunque sia il suo incarico o il suo ruolo. Solo così facendo, Idv potrà continuare ad essere quel partito integerrimo che fa del rispetto delle regole e della questione morale il suo punto qualificante e di partenza per un vero rinnovamento della classe politica italiana”. Insomma, come affermato dal Presidente del partito, On. Antonio Di Pietro, “l'Italia dei Valori ha bisogno di persone che non vogliono stare alla finestra a guardare, ma che scendono nell’arena di un Paese che non crede nella politica fatta di politicanti, di sprechi e di mazzette. Noi partecipiamo alla politica per cambiare le facce e per cambiare la politica. Ma per cambiare le facce abbiamo bisogno anche della faccia di quanti si tesserano”.
E, aggiungiamo noi, la faccia di quanti si tesserano non deve esserci soltanto al momento di alzare la mano per votare ad un Congresso ma deve esserci sempre.

3) le attività politiche, rispetto ad altre, seppur in taluni casi possano convergere, debbono rimanere nettamente distinte e pertanto la sede provinciale del partito è ad uso esclusivo del partito e dei Circoli che fanno riferimento al partito;

4) l’appartenenza al Coordinamento Provinciale ed a tutti gli organismi ad esso correlati, ma anche la semplice partecipazione alle attività, sarà preclusa a chi abbia in corso, procedimenti penali, per reati non colposi, o qualora si tratti di amministratori, o dirigenti di qualsiasi ente, che siano sottoposti a controlli o verifiche contabili dagli organi di controllo previsti per legge.


Tutto quanto sopra premesso e sancito e volendo essere pragmatici, evitando pertanto in questa sede di ripetere i contenuti della mozione regionale presentata al Congressuale Nazionale che si è tenuto a Roma il 5-6 e 7 Febbraio 2010, ma condividendoli appieno e facendoli propri, il nuovo Coordinamento Provinciale, cosciente del fatto che l’azione politica di Italia dei Valori in provincia di Catania deve essere rilanciata poiché per il recente passato è apparsa carente (soprattutto nel capoluogo) e che per fare ciò occorre il contributo di tutti, a partire dai giovani del partito, deve porsi con immediatezza le seguenti priorità d’azione:

1) affrontare, anche mediante la creazione di Dipartimenti Tematici Provinciali, snelli ed operativi, le problematiche di principale interesse, quali:
- la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni e la partecipazione dei cittadini;
- la crisi economica ed occupazionale e gli effetti in ambito provinciale dei tagli voluti dal governo nazionale ai vari comparti, a partire da quello dell’istruzione;
- la commistione tra politica ed affari, ovvero l’infiltrazione nella pubblica amministrazione e la sua corruzione ad opera dell’imprenditoria corrotta e/o della malavita organizzata;
- il dissesto economico e finanziario del comune capoluogo;
- la gestione delle aziende municipalizzate e gli A.T.O. per le risorse idriche e lo smaltimento dei rifiuti;
- la programmazione urbanistica e la realizzazione di infrastrutture, a partire dal capoluogo e dall’area metropolitana;

I contributi tematici che sono allegati in calce alla presente Mozione e che ne fanno parte integrante, unitamente a tutti gli altri che nel tempo perverranno, andranno valutati dai competenti Dipartimenti Provinciali e quindi adottati quali contributi all’azione del partito.

2) superare attraverso mirate azioni ed iniziative pubbliche, la censura operata dai principali mezzi di comunicazione radiotelevisivi e della carta stampata locale (in particolar modo quelli concentrati nelle mani del monopolista locale);

3) escludendo categoricamente ogni possibile alleanza politica e/o elettorale con i partiti del centrodestra, ribadire il dialogo privilegiato con il Partito Democratico, tuttavia sulla base di una forte e risoluta critica per le sue recenti alleanze regionale e locali con l’MPA.;

4) attuare il dialogo ed il confronto con i movimenti e le associazioni della cosiddetta società civile, con i partiti della sinistra tradizionale ed anche con il partito radicale, al fine di condurre iniziative politiche e/o elettorali comuni;

Inoltre, il Coordinatore Provinciale, con il sostegno dei componenti del Coordinamento e dell’Esecutivo in particolare, si adopererà per:

- concordare nei Comuni dove il centrosinistra è al governo o nelle altre Istituzioni locali, la possibilità sin da subito o in tempi brevi, di entrare a far parte ed in maniera attiva nelle stesse Istituzioni;

- richiedere ai Responsabili Regionali del partito e/o a quelli Nazionali un’equa distribuzione dei fondi del partito sul territorio ed in particolare a favore della Sede provinciale e dei Circoli che condurranno attività sul territorio;

Per poter tradurre le parole in fatti è quindi fondamentale far crescere il partito dell’Italia dei Valori anche nella nostra provincia e farlo attraverso costanti iniziative politiche che ne favorisca la visibilità ma innanzitutto la concretezza, ovvero attraverso il sempre maggior coinvolgimento degli iscritti e simpatizzanti e l’apertura agli apporti esterni.

Ma è soprattutto sull’ottimizzazione dell’organizzazione che occorre puntare, sia quella locale, con l’apertura di nuovi Circoli territoriali in tutte le principali località e con la loro messa in rete, e sia quella provinciale. Pertanto, la lista allegata alla presente dei candidati al Coordinamento Provinciale è formata da n.18 componenti oltre al Coordinatore. Sarà lo stesso Coordinamento, al fine di una migliore operatività, ad eleggere al proprio interno un Esecutivo Provinciale nel numero e nella composizione che sarà fissata dal Coordinamento medesimo. Il Consigliere Provinciale entrerà a far parte del Coordinamento Provinciale poiché membro di diritto.

Il Coordinamento Provinciale proposto nella presente Mozione rappresenta non tanto la sintesi forzata di gruppi distinti, ma piuttosto una squadra affiatata composta dai rappresentanti delle principali realtà territoriali della provincia (preferibilmente indicati dagli stessi Circoli territoriali, ove esistenti) e da quanti hanno dimostrato nel tempo, affidabilità e capacità politiche e/o organizzative.

Il dissenso interno sarà ovviamente accettato e tutelato ma non potrà costituire alibi per non operare secondo le direttive assunte collegialmente dal Coordinamento o dall’Esecutivo, ovvero dal Coordinatore. In ogni caso, i criteri di selezione della classe dirigente del partito, ovvero della formazione di liste elettorali o dell’affidamento di incarichi a qualsiasi livello, debbono fondarsi sulla meritocrazia, ovvero sulle capacità e sulle competenze già dimostrate nel tempo e accertabili dai curriculum politico/professionali, ovvero di impegno sociale e/o culturale.

Per tutto quanto sopra è importante focalizzare ulteriormente i seguenti punti programmatici per l’azione del Coordinamento Provinciale:
· Creazione dei Dipartimenti Tematici:
- Ambiente, Territorio e Infrastrutture
- Cultura
- Economia e Finanze
- Giovani Italia dei Valori
- Giustizia e Sicurezza
- Istruzione
- Lavoro e Welfare
- Riforme Istituzionali e politiche dell’Unione Europea
- Sanità e Salute
- Università
-
· Impegno di una squadra di persone motivata e responsabile che sarà il motore della nostra azione, in tutte le sue componenti e non solo nella figura del coordinatore provinciale, attraverso un lavoro che deve essere svolto in team condividendo informazioni, iniziative e soprattutto decisioni. Il Coordinamento della provincia di Catania deve essere non tanto uno strumento gestionale ma deve rappresentare soprattutto il nucleo propositivo che raccoglie ed elabora le istanze della base ed in collaborazione con i Circoli Territoriali porta le diverse tematiche all’attenzione dei vertici del partito.
· Valorizzazione del lavoro degli iscritti che, attraverso i Circoli Territoriali, laddove costituiti, sono i nostri primi avamposti sul territorio, cercando un sempre maggiore coinvolgimento di quanti si avvicinano al nostro partito, analizzando le iniziative che essi propongono e coordinando al meglio i rapporti tra loro e i nostri rappresentanti nelle istituzioni.
· Passione e presenza costante sul territorio attraverso un’attenzione alle diverse problematiche dei cittadini, attraverso un monitoraggio delle stesse ed un’azione più incisiva nelle istituzioni rispetto alle crescenti necessità dei giorni nostri (crisi economica, disoccupazione, casa, sicurezza ecc.). Coinvolgere le persone non solo nel momento elettorale o referendario ma anche e soprattutto attraverso un rapporto costante con i nostri referenti nelle diverse parti del territorio provinciale.
· Ottimizzare i rapporti tra i diversi organi di partito migliorando la comunicazione e la gestione, al fine di promuovere iniziative comuni che possano rendere più strutturato e forte il nostro partito e fornire risposte più puntuali e precise nel merito delle questioni. Soprattutto attraverso la sinergia tra il coordinamento provinciale e quello regionale, grazie alla quale sarà possibile implementare le nostre istanze da un livello locale ad un livello regionale.
· Migliorare i rapporti con i diversi interlocutori sociali soprattutto attraverso una comunicazione globale, in particolare che tenga conto, dei rapporti con i referenti di altri partiti, associazioni, sindacati e comitati di cittadini che da sempre hanno il polso della situazione nelle varie zone della provincia di Catania.
· Utilizzo del web, quale media strategico, per la comunicazione politica e l’organizzazione del partito, al fine di:
- far interagire costantemente tra di loro: l’Organizzazione provinciale del partito, Iscritti, Circoli Territoriali e Dipartimenti Tematici;
- monitorare gli umori ed il livello di gradimento dell’azione politica svolta e informare sulle evoluzioni delle campagne elettorali e/o referendarie;
- far partecipare, anche mediante blog interattivi e gruppi sui social network, gli iscritti, i simpatizzanti e gli elettori per esprimere proposte, opinioni, organizzare momenti di aggregazione e sensibilizzazione;
- comunicare in modo costante e dinamico con costi infinitamente più bassi rispetto agli altri media;
- raggiungere quel target di persone che fa di Internet il principale strumento di informazione, approfondimento ed interazione con il mondo esterno.
----------------------------------------------

Cari amici, le sfide che ci attendono nel prossimo futuro saranno molte. Dovremmo riuscire, tutti assieme, a far crescere il partito nella provincia di Catania e la sua rappresentanza nelle Istituzioni locali e nazionali. Con la buona volontà ed il lavoro di tutti sono convinto che ci riusciremmo.

Michele Barbagallo



Acireale, 23/06/2010


-------------------------------------------------------------------------------------

Contributi tematici
facenti parte integrante della Mozione
“VALORI E CONCRETEZZA PER LA PROVINCIA DI CATANIA”


AGRICOLTURA

L’agricoltura siciliana, e per quanto più strettamente ci interessa, quella della provincia di Catania, è in ginocchio!
Le varie riforme della P.A.C. (Politica Agricola Comune) intervenute negli ultimi anni in certi casi hanno creato più problemi di quelli che hanno risolto.
Le sigle sindacali che a tal proposito si sono mosse in questo frangente, non hanno ottenuto i risultati che si erano prefissati e che avevano promesso, pur impegnandosi con manifestazioni e proteste.
Il ministro per l’agricoltura Zaia ha fatto sino ad ora e continua a fare SOLO gli interessi degli agricoltori e allevatori del NORD, infischiandosene della Sicilia come del resto tutto il governo, d’altro canto l’ARS, non si è a tutto oggi battuta in maniera decisa a favore degli agricoltori siciliani, impegnata com’è a spartire incarichi agli amici, a creare nuove alleanze per non perdere il comando, e a difendere un governatore nuovamente implicato in vicende di mafia e collusione, francamente INDIFENDIBILE.
La crisi economica, che attraversiamo, sta ancora di più soffocando gli agricoltori e allevatori siciliani che quest’anno, oltretutto si vedranno costretti a ulteriori esborsi di tasse, visto che la regione ha ritenuto giusto, in questo frangente, non concedere nessuno sgravio fiscale a seguito delle condizioni climatiche, come avvenuto negli ultimi vent’anni.
I limoni e le pregiate arance siciliane vengono, in grandissima parte, portate ai centri per la raccolta per la produzione di succhi di frutta, dove sono pagate un terzo del loro valore. La cerealicoltura del calatino e della provincia di Catania in generale sta attraversando uno dei periodi più neri che si ricordano grazie all’abbattimento del prezzo del grano duro dovuto all’ingresso proprio in Sicilia come nel resto d’Italia dei cereali provenienti da paesi extra EU, come Canada ed ex Unione sovietica in certi casi con valori di contaminazione e tossicità tali da renderli inadatti nemmeno al foraggio per animali cui però non fanno seguito né la diminuzione delle sementi e dei prodotti utilizzati per la produzione, né dei carburanti, e inspiegabilmente nemmeno del prezzo dei derivati come pane e pasta, che al contrario erano subito aumentati due anni fa in conseguenza dell’aumento momentaneo del prezzo del grano. I controlli inspiegabilmente quasi del tutto e assenti sulle importazioni dei prodotti agricoli, aggravano enormemente la crisi del comparto, drogando il mercato.
In tutto questo, Italia dei Valori DEVE prendersi l’impegno di portare nelle sedi preposte delle Istituzioni le istanze degli agricoltori siciliani facendosi ancora una volta, baluardo delle classi più deboli e sofferenti della popolazione con proposte che vengano una volta tanto da chi conosce veramente i problemi e le dinamiche del settore agricolo e non da burocrati che scrivono leggi guardando solo ai numeri senza conoscere cosa vuol dire lavorare in campagna.
In alcune realtà, come Caltagirone, il mercatino diretto sta avendo dei buoni risultati, ottenuti grazie alla piena libertà data agli agricoltori di vendere direttamente i propri prodotti con piena soddisfazione sia degli agricoltori stessi, che vendono ad un prezzo per loro più alto di quanto non otterrebbero vendendo ai magazzini, sia dei consumatori che al contrario acquistano a prezzi inferiori rispetto ai supermercati e negozi ortofrutticoli, e sentono i prodotti come più genuini e freschi. Questo crea una fidelizzazione della clientela, che soddisfatta ritorna sempre nelle stesse bancarelle dove ha trovato genuinità e convenienza. Si tratta di un esempio che va diffuso in tutta la provincia di Catania.
Tuttavia, la vera battaglia deve essere combattuta necessariamente sul mercato all’ingrosso, dove sono costantemente mortificati gli sforzi degli agricoltori, deboli dal punto di vista della contrattazione dei prezzi, in previsione anche della scadenza del 2013 anno in cui la Sicilia lascerà il suo status di regione in difficoltà, e come tale destinataria dei contributi alla produzione erogati per mezzo della PAC (Politica Agricola Comune), con la conseguenza che gli aiuti che oggi per molti agricoltori rappresentano l’unico mezzo per continuare a coltivare e produrre, non saranno più concessi agli stessi, obbligandoli, in molti casi ad abbandonare le campagne ed il loro lavoro, magari per vendere ai grossi latifondisti. Proprio l’effetto opposto che l’UE si era prefissata quando aveva istituito gli aiuti con la PAC e un enorme balzo indietro nella storia dell’agricoltura Siciliana.


DONNE
IDV è un partito che si impegna a garantire alle donne la giusta rappresentanza al suo interno, senza differenza di genere e senza relegarle all’interno di sezioni separate e/o di coordinamenti o dipartimenti appositamente creati.
Ogni battaglia politica e sociale ha visto le donne protagoniste al pari degli uomini, per tale motivo sarà opportuno promuovere, garantire e cercare di coinvolgere nelle attività di partito un numero sempre crescente di donne, che possano contribuire alla crescita delLO stesso, attraverso:
- contatti stabili con tutte le associazioni che si occupano di sociale, di problemi di minori, e di donne , in stato di disagio economico e sociale;
- interlocuzioni, compresi incontri, inviti nei momenti simbolicamente importanti per la vita democratica di un partito, estesi a tutti coloro che si occupano di temi sociali;
- fare proprie le battaglie che si condividono, nel rispetto dei movimenti promotori;
- chiedere se si può collaborare insieme, (ad esempio …IDV condivide il progetto politico di…. e conseguentemente promuove una legge…..ecc) alla redazione di proposte di legge, anche formulate da altre associazioni, partiti, delle quali si condivida le linee fondamentali e coerentemente con i propri fini politici;
- creare contatti con le varie associazioni già operanti sul territorio, e in particolare nei quartieri disagiati, al fine di fornire sostegno politico, istituzionale, o pubblicità dei vari problemi che via via saranno proposti e portati all’attenzione degli organi di partito;
- organizzare incontri, dibattiti, anche attraverso la partecipazione di deputati, senatori, esperti della materia, che siano indirizzati agli studenti di ogni ordine e grado, su temi di attualità, o che siano rilevanti per la costruzione di una coscienza civica degli studenti (vedi ad esempio su costituzione, la politica , i lavori parlamentari, le leggi …) . Questo per un partito che non vive silenziando o espropriando il tessuto democratico, un partito che deve costruire una rappresentanza non solo partitica.
Sollecitare i propri amministratori locali, presenti nelle istituzioni, comunali, provinciali, regionali, di aderire alla campagna “sulla pubblicità offensiva”, cioè il protocollo, sollecitato dalla direttiva europea e oggi recepita da alcune amministrazioni locali, con le quali le giunte si impegnano a vietare quelle pubblicità che siano offensive nei confronti delle donne e dei minori.


FAMIGLIA

AZIONI PER LE FAMIGLIE NUMEROSE.
Chissà perché in Italia le famiglie devono essere tanto più penalizzate, dal punto di vista fiscale e tariffario, tanto più numeroso è il numero dei loro figli?
Il risultato è che le famiglie numerose sono una specie in via di estinzione, sempre in vetta come categoria alle classifiche di povertà, mentre il crollo delle nascite ci ha portato a un inverno demografico che sta mettendo in pericolo la nostra stessa cultura. Ma chi fa figli è ottimista e crede che i figli siano il nostro futuro, il futuro stesso del nostro paese e delle nostre città. Per questo credo che portare avanti le necessità della famiglia significa portare avanti le esigenze di tutti.
1. Istituzione di un Assessorato per la Famiglia (distinto da quelle delle politiche sociali), o un delegato alla famiglia (per i comuni più piccoli),finalizzato all’adozione di politiche concrete a favore della famiglia, quali promozione della natalità, eliminazione delle iniquità, sostegno delle famiglie con figli, ecc. Con la riduzione dei costi della politica e con altri possibili introiti, si possono destinare i proventi, proprio verso le famiglie, tenendo conto dei parametri Isee (che si basano su redditi dell'anno precedente), si può creare un apposito fondo nel quale confluiranno appunto anche i soldi di questa razionalizzazione dei costi, da utilizzare per la suddetta finalità. Intervenire, per quanto un Comune può fare, a sostenere i figli che studiano con l'acquisto dei libri (a totale carico del Comune nel caso in famiglia non si possa più contare sul pieno reddito dei genitori) o con accordi con le banche per l'acquisto rateale, a tasso zero o agevolato, da parte di tutte le altre famiglie. Questo è solo un esempio, altri ne verranno con il contributo di tutti. Facilitazioni alle donne con figli (o in attesa) che devono essere sganciate dalle politiche sociali. In sostanza, che al di là dello “strumento” che potremo adottare, la famiglia, i giovani, la presenza femminile in ambiti familiari numerosi o con presenza di anziani non autosufficienti non rappresentano problemi sociali, ma opportunità e valori fondanti di una società. Per questo, si dovrà operare sul versante della “valorizzazione” e, certo, del sostegno e non sul piano della pura e semplice assistenza o del “problema da risolvere”. La famiglia, in tutte le sue componenti “anagrafiche”, è una risorsa. Non è un problema. Di conseguenza, sostenere la famiglia e i suoi figli, promuovere la natalità anche facilitando la vita di tante madri e di tanti padri. Piccole azioni concrete (permessi auto alle mamme con figli piccoli, punti sul territorio d'assistenza e accoglienza delle persone anziane non autosufficienti, occasioni di confronto e altro) non è assistere ma investire nel futuro.
2. Potenziamento della Family Card, una carta per dare agevolazioni alle Famiglie, in particolare se numerose, sia nei servizi pubblici che privati, nonché nel commercio.
3. Adozione dei correttivi all’addizionale IRPEF comunale, tramite un meccanismo di compensazione che consideri il numero dei componenti della famiglia, eliminando l’iniquità che ora caratterizza questa imposta.
4. Adozione di Tariffe pro-capite per l’acqua potabile (Servizio Idrico Integrato).
5. Applicazione delle Tariffe “alla francese”, che hanno le seguenti riduzioni:
- 30% per le famiglie con 3 figli
- 40% per le famiglie con 4 figli
- 50% per le famiglie con 5 figli
- 75% per le famiglie con 6 e più figli
Per i Nidi e le scuole dell’infanzia
Per le Mense Scolastiche
Per i Centri Estivi
Per gli altri servizi comunali
6. Riorganizzazione della Tariffa Rifiuti (TIA/TARSU), anche per perseguire criteri di sempre maggiore equità in rapporto al numero dei componenti della famiglia.


STAMPA

Premessa la limitazione della libertà di informazione a livello nazionale, che assume caratteri di vera e propria emergenza nell’ambito della provincia di Catania (ove i mezzi di informazione sono detenuti, per la maggior parte, da un unico editore) parte dell’attività del partito a livello locale sarà quella di sollecitare, anche attraverso incontri, dibattiti, interventi istituzionali, i problemi della stampa locale e della mancanza di pubblicità politica.
Saranno promossi dibattiti, incontri sul tema dell’informazione, dell’editoria, e dei nuovi mezzi di comunicazione, anche con l’intervento di giornalisti, editori, deputati e senatori esperti della materia, anche al fine di trovare o proporre soluzioni.
Si cercheranno contatti con tutte le piccole realtà editoriali locali, al fine di fornire supporto istituzionale e interventi anche a livello parlamentare
Si potranno organizzare con l’ausilio dei giovani del partito, incontri, sul tema dell’informazione, e corsi di giornalismo, di inchiesta , politico, sociale, con l’intervento di persone esperte della materia.


UNIVERSITA’

Il Dipartimento Università di Catania, in raccordo paritetico con gli altri Dipartimenti provinciali omologhi facenti parte del bacino di utenti dell’Ateneo, coordina la politica Universitaria del partito, ovvero le iniziative e le scadenze elettorali.